Novembre ’79, un giovane partecipa con una foto al concorso indetto da un circolo: una natura morta di 2 uova stilizzate.
Il circolo che organizza il concorso “caravella d’argento“, che chiameremo col nome di fantasia “36° Fotogramma” è di Genova, si è speso gran tempo per organizzare quello che poi è stato un evento in ambito fotoamatoriale, raccogliendo un monte premi che ha attirato partecipanti da tutta l’Italia.
Il giovane, anch’esso di Genova, non ottiene neppure un’ammissione, e chiamato dal Presidente del circolo (mi viene in mente che potremmo chiamarlo Carlo) viene invitato a ritirare direttamente le foto evitando spedizioni per posta.
Cosi il giovane appena ventenne, che per l’occasione chiameremo Marco, si reca al circolo a ritirare le foto, così viene a conoscere un ambiente stimolante e decide di cominciare a frequentarlo.
Marco già fotografa da 8 anni, ed inizia un’avventura che lo ha portato ad avere un ruolo centrale nel 36°.
Non voglio a questo punto farvi la storia del 36°, in qualche modo l’abbiamo scritta, ma mancava qualcosa di visivo che ci rappresentasse, e ci ha pensato Gabry che con l’uso delle foto che da sempre ha scattato Marco, ha creato una bellissima proiezione di poco più di 5 minuti che condensa tutta la nostra storia, con ricordi di tutti i principali eventi che sono accaduti a questo gruppo di amici.
Devo dire che da partecipante al circolo dal 1992, mi sono decisamente emozionato a vedere tutto questo, ed è stato un grande regalo di Gabry e Marco.
Ecco il motivo della serata per chi non è stato con noi ieri sera, i 40 anni di Mrxas al 36°, la serata sarebbe stata “grande Autore”, per molti di noi è stata molto ma molto meglio: abbiamo visto quanto Mrxas non sia semplicemente un buon fotoamatore, un bravo fotografo, direi che è riduttivo vedendo nelle sue immagini qualcosa di visceralmente teso a narrarci soprattutto il suo io, che sia ironico, che sia proiettato tra le stelle, che sia tra i meandri dell’esistenzialismo, ma andiamo per ordine.
Il primo gruppo di immagini proposte è stato quello di Brasilia, quando ai tempi Mrxas fu invitato a stare 3 settimane nella capitale brasiliana, e da quella esperienza ha prodotto 8 immagini bianco nero di paesaggi urbani molto stilizzati, sui quali successivamente è intervenuto con viraggi multipli localizzati, trasformandole di fatto in foto a colori, ma attenzione, il bello è che sono colori inventati, non ha restituito colore al grigio, ma la sua libera interpretazione, col risultato di foto uniche e irriproducibili.
Il secondo gruppo di opere è stato LiquidLight.
Quando arrivai al 36° subito tra me e Mrxas ci fu intesa, comprendemmo che avevamo molto in comune su quello che volevamo esprimere e sul come, e lui, il venerdì dopo mi propose LiquidLight che fu una folgorazione.
Mai avevo visto così libertà di espressione in immagini legate ad una introspezione dell’uomo; soggetti calati in ambienti naturali divenuti ombre, figure oniriche, icone di emozioni dell’ inconscio.
La tecnica è raffinata e quanto mai varia, dal pennellare emulsione sensibile sul cartoncino da disegno alla colorazione manuale e per finire con viraggi parziali.
Ho ancora adesso però la sensazione che provai una sera in cui gustai queste foto in macchina, con la luce interna, quasi io e le foto diventavamo un tutt’uno, una emozione molto forte che mi capita molto di rado alle mostre.
Scusate un mio personale ma credo sia necessario dire in questo ambito di rianalisi collettiva quanto sia importante entrare in sintonia con certe immagini, per scoprire in noi stessi quello che ci fa vibrare.
Libia 2005, Mrxas è andato ad inseguire una eclissi, un bel viaggio in un luogo ben poco turistico, così insieme all’eclissi ha avuto occasione di darci uno spaccato di vita ai tempi di Gheddafi, certo non un reportage di guerra, ma forse ancora più interessante poiché testimonianza del quotidiano.
L’astronomia in Mrxas è venuta prima della fotografia, e non poteva mancare in questa serata, con una serie di riprese molto interessanti fatte a diversi soggetti in epoche diverse, un lavoro molto paziente con risultati secondo me d’eccellenza.
Slide RistruttuRandom: eccomi involontario protagonista, in veste di volontario nella ristrutturazione della sede nel 2007.
All’epoca avevamo riottenuto la nostra amata sede dopo ben 7 anni di esilio, e avendo avuto qualche certezza abbiamo deciso di investire nel riordino dell’immobile, ognuno ci ha messo del suo, io so fare tappulli al muro, fresco di quelli fatti in casa, ma mentre ripristino l’intonaco qualcuno mi tiene compagnia, chiacchiera, scatta…
Che ne sapevo che il perfido Mrxas avrebbe fatto una esilarante proiezione tra un lavoratore e i tipici osservatori dello stesso, abitudine sicuramente ligure, e forse non solo. Sappiate che eravamo in tanti, ma è bastato inquadrare solo il necessario per ottenere l’effetto voluto.
Timelapse: il bello è stupirsi di quello che è sempre sotto i nostri occhi. La nuova fotocamera, dotata della funzione timelapse è stata sfruttata subito, ed ecco dalle fragole (coltivate in casa, sul terrazzo) che maturano in un giorno, alla tempesta che abbiamo avuto qui a Genova, da sembrare una guerra.
Cuba-Q : un altro bel lavoro di reportage di viaggio.
Se andiamo nella nostra memoria molto spesso le foto di cuba sono ormai viste, perché non avete visto quelle di Mrxas che ha saputo darci un quadro originale della vita dell’isola, grazie anche alla capacità di organizzare viaggi da parte di Gabry che lo ha guidato in posti meno turistici.
Assenza: l’ho trovato un interessantissimo ritorno alle origini, lo strumento è la Instax Fuji, il luogo è il museo Macba di Barcellona, l’occasione è data dall’inserimento umano in contesti museali moderni.
Anche qui la tecnica fa da supporto al messaggio, con un uso mirato della sovraesposizione con foto graficamente innovative, da sembrare disegni, realizzando un vecchio sogno di Mrxas di usare in qualche modo la foto immediata come Polaroid.
Con lo stesso strumento un altro reportage a Barcellona un pò street ma rivisto, non nello stile bressoniano, e neppure kleiniano, e ci mancherebbe che Mrxas segua qualcuno, lui apre percorsi nuovi.
La strada è quella, i momenti sono scelti e trovati, anche con fotocamera usata senza puntare con l’occhio, ma interessantissimi i tagli, quasi maniacali per creare nuove geometrie, inserimenti ed accostamenti inusuali.
Una su tutte, un cane, con espressione attonita, e due persone sul fondo, uno per lato a fare da cornice; il cane è a mezzo busto ma chissenefrega
(Dubbio, forse la foto era nel reportage di Cuba, ma vale lo stesso:-)
Pull Up, una vota mi divertii a trovare immagini su internet su un divertente dialogo sentito alla radio, una cosa simile l’ha fatta Mrxas, ma l’audio è su gli ultimi istanti prima dello schianto di un aereo di linea con foto scaricate da internet su varie cabine di pilotaggio, inquietante? Fate voi
DDegenerazione. Ma cosa vi aspettavate, paesaggi idilliaci, still Life pittorici, certo che no.
Prendiamo una vecchia diapositiva, dai bruciamola, passiamola in acido, sottoponiamola a una degenerazione casualmente controllata, magari lasciando uno sprazzo della vecchia immagine, qualcosa di vagamente riconoscibile.
Ecco la ricetta per cuocere nuove immagini. Francamente assistendo a questa degenerazione progressiva con comparsa di amalgama di nuovi colori ho trovato similitudini con l’arte moderna informale, risultati molto interessanti, secondo il mio modesto parere sarebbe curioso vedere stampate queste elaborazioni, ma su un supporto che ne valorizzi le caratteristiche.
In ogni modo di sicuro d’effetto ma da particolare lettura.
La serata è stata considerata bellissima per tutti, coronata peraltro da festeggiamenti con palloncini e grande torta innaffiata da spumanti vari, ed è sicuramente bello che un artista di valore sia un nostro socio, uno dei pilastri del circolo.
Siamo tutti certi del suo valore, e orgogliosi che un circolo abbia tra i suoi soci un esponente capace di esprimere creatività.
Francamente non ho mai visto nessuno percorrere le strade di Mrxas, né nel nostro circolo né altrove, e per me questo è un grande valore.
Ringraziamo anche Gabriella che non solo ha realizzato la proiezione dei 40 ma ha supportato (sopportato?) Marco nella sua produzione.