Non era venerdì 17 ma qualcosa doveva essere nell’aria: tarda mattinata Giacomo mi manda un messaggio non rassicurante “non sto bene, ho anche un pò di febbre, speriamo per stasera”
Oltre al dispiacere per la salute di Giacomo, ora che abbiamo un calendario, ci contiamo; vabbè speriamo bene.
Per fortuna nel pomeriggio vengo rassicurato, ma occorre partire puntuali e non oltre le 22: la presentazione, mi avverte Giacomo, dura circa 2 ore.
E difatti non riusciamo a collegare il suo portatile con il nostro proiettore, malgrado il cavo corretto. Cosìarrivano le 23 quando Aldo (GRAZIE!) ci porta il suo proiettore che finalmente si collega.
Convenevoli di rito per chi di noi non lo conosceva (Giacomo è un caro amico mio e del 36 da molti anni) e quindi si inizia.
Noi da sempre produciamo audiovisivi, li consideriamo una ottima forma di presentazione delle nostre immagini organizzate, montate e sincronizzate con un adeguato tema musicale, ma la nostra preparazione non è specifica, quindi Giacomo, con pazienza e organizzazione, ci illustra tutte le fasi produttive a cominciare dall’idea.
Ogni fase ha un esempio esplicativo che può essere tratto sia da un audiovisivo che sia di Giacomo o di altri autori, o anche brani di monologhi di attori (il grande Gaber per l’occasione) o piccoli cartoni animati, tutto per avvicinarci la delicato ma intenso meccanismo delle emozioni che accompagnano il fluire di immagini e suoni.
Addirittura in qualche maniera Giacomo ci ha suggerito il sistema per attingere dal quotidiano nuove idee che possono essere usate dalla nostra creatività.
Le 2 ore sono state necessarie per comprendere l’importanza di ogni fase del processo produttivo, e il povero Giacomo non ha risparmiato le sue corde vocali per arrivare al termine della presentazione.
E ci siamo arrivati inevitabilmente stanchi ma con un bel bagaglio di informazioni in più e di piccoli segreti per rendere più emozionanti le nostre produzioni, o anche il comprendere i pregi o i difetti di quel che ci viene proposto.
Secondo me quanto abbiamo visto è un concentrato di quello che potrebbe essere un buon workshopsul tema che potrebbe durare da una intera giornata a un fine settimana, espandendo la parte degli esempi, magari usando anche gli sbagli più frequenti, e dilungandosi sulle tecniche di drammaturgia, fino a dare a ogni persona un gruppo di foto a tema e diversi brani musicali su cui formare un audiovisivo come esercizio finale.
Questa ultima mia considerazione é dovuta alla nostra attività corsistica e mi viene ispirata dall’ottima base che Giacomo ci ha offerto.
Non posso che ringraziare personalmente e a nome del nostro gruppo Giacomo per la condivisione delle sue arti.