Che non si trattasse di un tema semplice lo si era detto, però Raffaele, che si è offerto di condurre chi partecipa al progetto, credo abbia cominciato a diradare le nebbie sull’argomento.
La sua proposta infatti non prevede necessariamente di cercare tracce che siano di animali nella foresta o tracciare pacchi Amazon, ma cercare qualcosa che è in noi, a livello di ricordo o di desiderio incompiuto, qualcosa che ci ha lasciato un segno anche se invisibile.
Quindi riporto le sue parole di invito lanciate sul gruppo WhatsApp:
“Noi tutti ci siamo confrontati con il concetto di mancanza, di abbandono, ma vorrei aggiungere anche, le inespresse possibilità, i sogni non avverati, i rimpianti.Lo vedo come una occasione per esplorare emozioni struggenti e talvolta dolorose. Spesso mi è capitato di sentir dire che l’unica cosa a cui non si rinuncerebbe è una fotografia nella sua potente funzione di riportare al presente un ricordo, ma qui cerchiamo di utilizzare la fotografia per evocarlo in assenza, per far apparire come in una magia ciò che non esiste se non nella nostra memoria o desiderio.”
Già diverse persone hanno mostrato interesse per seguire e realizzare il progetto, magari col dubbio di riuscire a comunicare quanto si vuole esprimere.
Questo è normale, e con argomenti non semplici come questo la difficoltà è non solo trovare l’argomento da esprimere, ma anche il coraggio di esplorarlo ed infine la capacità di renderlo visibile agli altri.
La modalità con cui si potrà finalizzare il progetto non vuole avere limiti ne di supporto ne di tecnica, ma offre la massima libertà espressiva, si tratta dunque di un’occasione per sperimentare liberamente (pensate a stampe, collages, proiezioni, fotomontaggi, didascalie, montaggi su materiali alternativi, o unire foto a oggetti, o quel che la fantasia vi propone)
Abbiamo un po’ di tempo per realizzarlo, infatti la seconda serata di presentazione sarà a gennaio, ma nel frattempo c’e modo di vedersi prima al circolo, per chi vuole seguire il progetto, a partire da mercoledì 6/12 alle ore 21, in cui cominceremo a confrontarci.
Per ispirarci abbiamo riguardato alcune foto di Diambra Mariani, nostra ospite qualche anno fa, che ha portato una serie di immagini su una sua casa di vacanza, prima che fosse venduta dai genitori, che le ha offerto interessanti spunti di scatto, usando tecniche di ripresa o di elaborazione quanto mai variate con un linguaggio di non facile comprensione per l’uso a volte un po’ simbolico di certi soggetti, o per scelte di inquadrature a volte inusuali, ma con diversi livelli di lettura.
Personalmente apprezzo molto le immagini di Diambra, ma oggettivamente leggere le sue immagini richiede una cultura fotografica sulle più recenti tendenze linguistiche e se vogliamo una affinità emotiva.
Infine, se qualcuno volesse aggiungersi ecco il link per entrare nel gruppo “tracce” WhatsApp: