Che tensione! la platea del 36º può essere sentita come qualcosa di molto coinvolgente.
È quello che succede a Max, e vi posso dire che non è il solo: molti di noi, me compreso, quando portano un loro lavoro al circolo lo vivono con un’ansia creativa, permettetemi questo concetto, che non è assolutamente negativo ma aiuta a dare il massimo, ed è bello che sia rivolto ad amici che vedranno il frutto del nostro ingegno.
E insieme a Max, Emanuele e Giovanna, per una serata veramente piacevole.
Ma andiamo per ordine.
Emanuele ha da poco compiuto 14 anni, ma la fotografia credo stia diventando per lui un sesto senso, usa la fotocamera per creare foto sempre impeccabili e con un naturale senso della composizione e dell’uso della sintassi dell’immagine.
La sua proiezione è stata dedicata alle maschere di Venezia, scattata lo scorso anno, ed è stata un susseguirsi di una serie di ritratti a mezzo busto o ambientati, o ancora con dettagli in primo piano, e con personaggi sempre a loro agio, e davvero Emanuele merita una frase che ai miei tempi fu indirizzata a me: lui comincia dove altri arrivano.
Anche lo slide successivo ha avuto come autore Emanuele, ma questa volta insieme a Max per un’opera molto interessante.
L’ambiente è villa pallavicini, luce morbida, varie location, quelle tradizionali che conosciamo, il soggetto è Margherita, vestita di un semplicissimo vestito nero, con spalline, a piedi nudi, una ballerina che se ha iniziato da bambina ha già danzato per diversi decenni, per combinazione cugina di Max.
Cosa ne è venuto fuori? Una splendida serie di immagini di una incredibile performance di quest’artista che ha usato il suo corpo per disegnare nell’aria infinite sculture, capace di controllare ogni arto, ogni muscolo, per regalarci la bellezza.
Ed Emanuele e Max sono stati bravissimi a cogliere e collocare nello spazio un corpo flessuoso ed intensamente espressivo.
Tutti siamo rimasti affascinati da questo lavoro che merita sicuramente di essere trasferito su carta.
Finalmente abbiamo gustato il gruppo di foto realizzato a 6 mani, con la straordinaria partecipazione anche di Gió, il Suq.
Un bel numero di immagini sono scorse sullo schermo a mostrare sia le manifestazioni che girano intorno a questa festa multietnica sia bei ritratti dei personaggi che lo popolano.
Qui la mano di Max si vede subito quando i soggetti si mostrano al fotografo sereni e sorridenti, una serie di ritratti che lasciano il dolce in bocca per la positività che emanano.
Ma a parte alcune foto che per me è come se fossero firmate da Max, sulle altre è difficile capire chi le può avere realizzate, se Emanuele, Gió o Max. Un bel lavoro che nasce ormai da una collaborazione che si rinnova ogni anno tra organizzatori e i nostri amici.
Infine ultima proiezione di Max, una serie di ritratti di migranti, ma non reportage, bensì visi espressivi, scattati a persone di cui Max si è guadagnato la fiducia e dove il primo e fondamentale risultato è che queste persone abbiano regalato un momento ed un pensiero a un uomo che ha dato loro amicizia e lealtà.
Poi certo, noi vediamo bei ritratti, ma dietro c’è l’Umanitá.
Grazie ai nostri amici per le foto e per l’impegno.
E sono anche molto contento dei molti pareri che si sono espressi a commento delle foto, questo è un segno di crescita del nostro circolo.
Infine abbiamo visto una prima serie di foto per il prossimo calendario, che sarà dedicato a Genova, così Furio ha proposto una sua serie di panorami dall’alto, un suo cavallo di battaglia.
Quindi qualche foto per il progetto di mostra, un volto un luogo, con un aggiustamento del tiro da parte di Pier, e una nuova serie di Aldo, sempre con foto etniche ma molto interessanti, e già il progetto sembra molto promettente.