In questa serata del 20 maggio abbiamo visto una veloce selezione dell’uscita di Boccadasse e della sopraelevata.
Tante foto, come prevedibile, alcune ripetizioni, ovviamente luce uguale per tutti e diversi buoni scatti.
Tra foto di insieme, vedi panorama, e scorci, e presenza umana, e dettagli, cominciamo ad avere un quadro di una produzione media del nostro circolo.
Abbiamo visto qualche ingenuità compositiva, qualche post produzione non convincente, molte riprese diciamo prevedibili.
Pur tuttavia qualche scatto interessante c’era, anche come spunto.
Il progetto ha come scopo una mostra? Non solo!
Il progetto ha come scopo il percorso.
Qualcuno ha avuto una idea del tema
Qualcuno ha organizzato un flusso di incontri ed elaborazione
Molti stanno partecipando attivamente sia nel collaborare alla coordinazione, sia nel partecipare agli incontri per produrre e presentare foto
Questo è il percorso, un cammino fatto insieme, anche concretamente, scattando gomito a gomito, con un raffronto di risultati.
Gli effetti saranno positivi per tutti, dal divertirsi insieme, al conoscersi meglio, al crescere come coesione, al crescere come fotografi, qualunque foto venga scelta per far parte dell’insieme finale.
Ma tutti dobbiamo porci degli obiettivi, per rispondere al fatto che siamo parte del 36º, migliorare la nostra produzione.
Nel ruolo che ricopro quindi provo ad indicare qualche strada da percorrere.
Per chi scatta, non accontentarsi dei risultati ottenuti, queste uscite sono necessariamente fatte quando la maggior parte di noi può partecipare, ma a mio parere non sono ottimali per le riprese
Prendiamo ad esempio l’uscita di Boccadasse: domenica di maggio, cielo senza nuvole, orario di medio tarda mattinata, quindi con molte persone, ombre piatte, nessun aiuto da nuvole coreografiche.. non era quasi possibile avere risultati originali.
Se ricordate alcune foto notturne presentate, capirete quanta importanza ha la luce
Quindi ragionate sulle foto viste, pensate a certe inquadrature da scattare in altri orari con sole basso o di primo mattino o del tramonto, se con persone o no.
“La fortuna è il premio della pazienza” citazione di Willy Ronis, fotografo francese.
Chi sta coordinando il progetto, da parte sua dovrà proporvi le foto migliori che vi siano da stimolo e guida.
Infatti non basta che una vostra foto sia guardabile, occorre che dica qualcosa sulla linea di costa di una città che ha il suo rapporto col mare nel DNA, non solo dei genovesi, ma di tutti coloro che vengono qui.
Ogni zona ha un suo carattere, bello o brutto, produce sensazioni, accoglienza o voglia di fuga, curiosità o noia, paura o tranquillità
Guardando gli scatti buoni o promettenti anche voi avrete indicazioni su come ritornare sul luogo del delitto, o vedere da subito luoghi ancora non fotografati con un occhio più addestrato.
Il nostro litorale ma soprattutto il nostro 36° lo merita.