Dopo la serata sul volto femminile, dove abbiamo avuto grande partecipazione, pensavo che il naturale seguito sul volto maschile avrebbe richiamato foto, ma non credevo in una partecipazione così vasta: ben 19 partecipanti.
Non chiedetemi una recensione per ognuno, andremo a fare una valutazione generale.
Per prima cosa in tempi di covid, di colori con tutte le sfumature, come quando da bambini avevamo il nostro astuccio delle matite colorate, vederci dallo schermo stanca ma è l’unica occasione per vederci e far vedere qualcosa dei nostri archivi.
Ma che cosa ci siamo scambiati su questo argomento?
Vista la mancanza di viaggi almeno qualche volto etnico ci fa rimembrare luoghi esotici, spaziando da Cuba all’India.
Un’altra serie gettonata è stata quella dei volti durante le feste, che fossero con processioni o ricostruzioni storiche, dove il soggetto in qualche modo diventa un interprete.
Anche l’orientamento sessuale è stato in qualche modo esplorato, vedi gay pride.
Qualche volta il viso è stato cercato nel reportage, che sia lo street con foto rubata per strada a volti con qualche particolarità di stile, o sfruttando l’ambiente di lavoro, o ancora sfruttando scatti di portfoli di archivio.
Con lo spettacolo anche qui abbiamo avuto tante prove, da cantanti ad attori, a personaggi in genere dell’ambiente.
I ritratti eseguiti in sala o perlomeno in posa ovviamente non potevano mancare, da quando c’era l’occasione dei nostri corsi di fotografia a quando si porta in sala posa il conoscente o il personaggio che ha bisogno di una sua immagine curata.
E infine i nostri cari o noi stessi che siamo diventati protagonisti, noi del circolo, noi che viviamo questa realtà da tanti anni fotografandoci quando ci vediamo, e diventando noi stessi pagine di un album virtuale presente nell’archivio di ognuno di noi.
Quindi il nostro volto, di noi maschietti del 36, di anni fa.