Ebbene praticamente metà dei partecipanti alla serata hanno dato contributo ad una visione quanto mai variegata nelle proposte e negli intendimenti.
Dopo una prima visione generale di tutte le foto, si è subito capito che molti lavori erano costruiti quindi abbiamo visto ogni singolo autore che ha potuto introdurre la sua presentazione.
Daniela ha preparato 6 foto, scattate per l’occasione, incentrate sull’emozione espressa con le mani. Una buona idea con qualche spunto interessante anche se interpretabile diversamente dai suoi intenti, ma nel complesso raggiungendo lo scopo.
Gabry gioca, il suo approccio all’immagine è leggero e colorato, tranne una immagine elegante delle sue stesse mani in toni chiari.
Antonella ha mostrato un’unica foto un po’ introspettiva, non semplice da eseguire ma già evocativa, magari la base di un possibile lavoro.
Panaz ha portato foto di arrampicata sportiva, e foto di viaggio, un po’ datate, chissà che non lo si convinca a fotografare anche sotto casa?
Drago e Fabry senza saperlo hanno presentato lo stesso tema: il lavoro del liutaio, con molti elementi in comune, elaborazione in bn, particolare della mano in diverse fasi della preparazione dello strumento, quasi si fossero accordati..
Giovanni ha presentato poche foto, in particolare una mano che muove un tornio, particolare per l’incombenza degli ingranaggi, a darci la sensazione della fragilità del nostro corpo.
SStefano, che ha terminato l’ultimo corso ha dato prova di originalità con 3 immagini dalla parte del contrario, che sia una lavastoviglie o un cestino della cartaccia, con la fotocamera inserita all’interno dello scenario, ottima prova!
DVD anche lui è ricorso all’archivio, e insieme a Giorgia hanno presentato immagini di mani colte a Staglieno.
La storia narrata da Giorgia ci ha molto colpito, da sola valeva la serata per questa conoscenza della nostra genova.
Aldo ha un archivio immenso da viaggi, ogni volta propone foto nuove sul tema della serata: questa volta le mani erano interpreti della preparazione delle pietre preziose in Sri Lanka, con scatti moderati, ma coinvolgenti, di un lavoro in condizioni che non riusciamo ad immaginare.
Stefania ci ha portato una specie di ritratto multiplo del figlio, direi in 3 serie, pallone, studio, rapporto con i social, vedi uso del telefonino, ovviamente incentrato sulle mani, una buona serie, costruita con un certo rigore, stiamo apprezzando l’impegno e secondo me osserviamo miglioramenti.
Pier, pure attingendo al suo archivio con scatti sugli anziani dove più che la mano era il gesto ad avere importanza nella foto, quindi a rigor di logica non totalmente in tema, ciononostante ci ha colpito per la capacità di aver colto momenti carichi di emozione, segno che ha saputo entrare nelle confidenze degli operatori e degli anziani ripresi, e senza sconfinare nella retorica.
ll sottoscritto, stopaz, ha presentato una serie come ritratti, non fotografando il volto ma le mani.
Ha sfruttato la sua professione chiedendo a tutti coloro che vedeva se poteva fare uno scatto, e ha avuto ottime risposte per la disponibilità.
Solo quando ha scaricato e messo insieme le varie immagini ha visto quanto le nostre mani possano dire di noi stessi, la pelle mostra la nostra vita passata, l’abbigliamento o gli accessori mostrano il nostro rapporto con la socialità.
La posa indica comunque il carattere.
Il messaggio sembra sia stato recepito dai presenti, anzi col consiglio di escludere le sole immagini con una parte di viso visibile e lasciando quelle con le sole mani, a rafforzare il concetto.
Quello che da più soddisfazione è che una serata così è decisamente di stimolo, dove tante proposte così varie mostrano la voglia di fare e di comunicare, e tutte con una buona dose di originalità.