Venerdì sera, grazie al contributo fotografico di Federico, è stata l’occasione per rispolverare un po’ (anche in vista del prossimo workshop con Maurizio Garofalo) il concetto di editing inteso come la preparazione della presentazione di un progetto fotografico.
Fondamentalmente l’editing nasce dalla necessità di rispondere a una domanda: ho una serie di foto, che cosa ne faccio? Vorrei riassumere allora con voi i passi che hanno portato Federico a confezionare la presentazione a cui abbiamo assistito, sperando che questo sia di stimolo per tutti a portare avanti qualcosa di simile nei prossimi giorni/mesi/anni.
Il punto principale è avere un’idea di base da cui partire: nel caso specifico si è trattato della narrazione di un viaggio in Israele desiderato da tanto tempo. C’è stata quindi un preparazione storica/geografica/culturale per arrivare sul posto con la consapevolezza di quello che si sarebbe visto.
A questo è seguita la produzione di immagini, che doveva essere più ampia possibile per raccogliere tutti gli aspetti, le realtà e le controversie di questo paese, compatibilmente al breve tempo disponibile e all’impossibilità di poter tornare sul posto (come, del resto accade sempre in ogni viaggio).
Al ritorno è seguito quindi il lavoro di selezione e post-produzione delle singole immagini, con il risultato di un corpus che, sebbene presentasse ancora qualche ridondanza, aveva comunque un volume notevole da renderne difficile la gestione. Federico ha dunque deciso di impostare una narrazione cronologica fedele al tragitto del viaggio, senza addentrarsi troppo nelle singole storie (che peraltro, anche per il poco tempo a disposizione, non avrebbero avuto la giusta dimensione narrativa).
Abbiamo altresì notato la scelta espressiva di una sola focale del medio grandangolo e della presentazione in bianco nero con una elaborazione morbida per rimanere nella narrazione e non farsi distrarre dal colore
La presentazione è avvenuta in forma di slide-show senza sottofondo musicale, sostituito tuttavia dai commenti in tempo reale del nostro autore con il godibile sottofondo di una musica ripetitiva e ritmata proveniente da un locale adiacente il circolo (dimostrando che, alle volte, non deve esserci necessariamente musica in sottofondo, ma anche un rumore o un ritmo ripetitivo che faccia da accompagnamento), con il risultato finale di 12 minuti godibili per l’approfondimento e le riflessioni a cui ci hanno condotto.
Con questo esempio pratico vorrei portarvi tutti a riflettere su quanto sia importante il fattore della ‘scelta’ nel progresso fotografico, riassunto in questi brevi passi:
-scelta del progetto (cosa voglio rappresentare?)
-scelta del soggetto (cosa voglio fotografare? cosa voglio includere o escludere?)
-scelta del prodotto (quale scatto rappresenta al meglio i due punti precedenti?)
-scelta della presentazione (quale confezionamento rappresenta al meglio i tre passi precedenti?)