Norberto ci ha riproposto le foto di architettura che aveva presentato nella serata sfuocato, con una serie di foto scattate con un obiettivo specificamente per uso specialistico, nulla da dire.
Beppe invece ha scelto 5 immagini con animali come protagonisti, interessante un cane che sembra aspettare davanti ad un pianoforte in strada.
Quindi sulla foto di Pier presentata la scorsa volta, con delle particolarità nella post produzione che ci avevano lasciati perplessi, abbiamo concluso un piccolo esperimento: il raw è stato condiviso e in diversi abbiamo elaborato la stessa foto, ognuno alla sua maniera, con risultati simili ma non sovrapponibili, e con qualche tentativo di reinterpretazione fuori dal coro, peraltro riuscito. La cosa importante per me è che abbiamo compreso che gli strumenti che abbiamo per elaborare sono molto potenti, da usare con consapevolezza per il vero risultato che cerchiamo, e non quanto ci suggeriscono i software con la facilità pochi click.
Giorgia invece ha proposto una serie di foto dove il soggetto, le mongolfiere, non è stato sfruttato per colori e forme, ma per andare oltre, diventando sfere colorate come biglie o conchiglie, una piccola storia di interessante reinterpretazione.
Emanuele ha sperimentato con il papà una serie di riprese a Staglieno, con 4 foto di cui 2 suggestive, ed una in modo particolare con una bella sovrapposizione di un viso scolpito e sullo sfondo una figura eterea, sfumata dalla fuocatura.
Le linee di fuga sono state l’argomento di qualche sera fa e Furio ha voluto riproporre diverse foto su questo tema: ma non sempre il suo risultato è stato convincente, solo una immagine ne suggeriva l’uso corretto.
Davide ha trovato una delle sue ispirazioni in un palazzo moderno a Padova, ma questa volta meno coinvolgente di altre.
Drago invece ci ha fatto dare una prima occhiata alla sua serie di foto a Palermo, e sto notando una sua evoluzione sia nella post produzione che nella scelta della organizzazione dell’immagine, e sono curioso di vedere tutto il lavoro completato
Max è stato folgorato da una fotografa croata, Olga Karlovac che ha reso il mosso o lo sfuocato i suoi strumenti espressivi. Così Max ha proposto 3 immagini che si sono ispirate a lei e alla sua tecnica, e direi con risultati incoraggianti, inoltre ci ha dato un bello stimolo sia nella ricerca di nuovi talenti che nello sforzo di estendere le capacità comunicative.
Infine Giovanni ci ha mostrato 6 scatti, belli ed interessanti, soprattutto alcuni, con inquadrature azzardate che hanno stimolato una bella discussione, specie le 2 immagini con primi piani di volti parziali o sfuocati che giocano un ruolo di contrapposizione allo sfondo, la prima su una spiaggia con ragazzi che giocano, la seconda con la carlinga di un aereo di linea, e bravo Giovanni.