Venerdì sera, ore 21,30, Drago, Gpc e la sottoscritta (Diesel) ci dirigiamo verso il circolo, sorpresi che così presto siano già iniziate le visioni delle foto… La porta, infatti è già accostata. Realizziamo che – ops!! – il circolo è ancora chiuso. Con occhio un po’ apprensivo volgiamo lo sguardo intorno, alla ricerca dell’espressione di rimprovero-disappunto- compatimento di qualche socio in attesa ma, niente di fatto: il Deserto dei Tartari.
Sperando, intimamente, che nessuno nel frattempo sia tornato a casa incazzato, ci accingiamo ad accendere computer e monitor. Mentre assumiamo un caffettino consolatorio – serata moscia… pazienza, a volte capita – cominciamo a temere che ci guarderemo in stretta intimità le foto di GPC .
Per fortuna sopraggiungono alla spicciolata Panaz, Tomma, Andrea, Sara@, raggiunti dai neoiscritti Davide ed Emilio (non Ginko naturalmente). Seguono Nadia, Ricky, Lorenzo e DVD… Beh, siamo già più che le dita delle due mani…
Panaz propone all’esigua, ma fiera, platea una proiezione con immagini tratte durante le sue ultime vacanze ALLEHAWAII (!!!), ottenendo un sensibile apprezzamento (nonché provocando nell’uditorio, ripetuti e malcelati conati d’invidia per la sua ultima meta estiva).
Gradevole selezione di foto, generalmente molto ben realizzate, sottoposte da Drago ad una costruttiva ma severissima critica, dettata dal grande affetto e dalla fiducia nelle possibilità di Paolo (che continua a sorprenderci con la suaprogressiva ma inarrestabile crescita, sia in termini di qualità tecnica che di composizione).
Qualche piccola sbavatura e qualche imprecisione compromettono talvolta degli scatti che potrebbero essere davvero ottimi, ad esempio quando viene meno l’attenzione per i margini del fotogramma. Può essere, però, che Paolo abbia in archivio anche degli scatti migliori che, sulla scorta dei suggerimenti ricevuti potrebbe riconsiderare.
In termini di proiezione l’occhio rapace del Drago si limita a consigliare l’eliminazione di pochi scatti ridondanti o meno efficaci che rischiano solo di distrarre l’attenzione dai “colpi” migliori. Attendiamo di rivedere questo piacevole lavoro, con qualche piccolo ritocco, davanti ad un pubblico più nutrito. Merita.
Lorenzo ci ha proposto una sua deliziosa selezione di immagini scattate in Giappone. Scordatevi esotismi, luoghi comuni e folclore di sorta. Uno stile asciutto, rigoroso e preciso, sostenuto da un bianco e nero apprezzabile e da una sintesi descrittiva molto efficace; ci ha trasmesso un’idea attuale e puntuale del mondo nipponico contemporaneo. Niente facili interpretazioni di new town, skyline metropolitani, traffico estremo o caos ma un’immagine molto intimista, descritta con chiara personalità in 10 shoots. Non aggiungo altro. Da rivedere insieme
GPC ha finalmente condiviso il suo “work in progress” sottoponendo alla sintetica platea il suo lavoro su Alifax (Canada). Le foto sono tratte nel corso delle sue trasferte, in un periodo intercorrente fra il 2012 e marzo 2016. Lo spazio fisico di scatto è limitato sostanzialmente, al tragitto albergo-ufficio e ritorno, in diverse stagioni. Questo a dimostrazione del principio che non servono soggetti straordinari per realizzare un buon lavoro fotografico o costruire una storia. Il portfolio è ancora in corso di selezione, di conseguenza le immagini sono ancora numerose ma comunque piacevolmente scorrevoli.
Che dire? GP è sempre GP, con il suo stile inconfondibile: chiaro, chirurgico e matematico.
Le sue immagini confermano la sua capacità di inserire in perfetto equilibrio i volumi e le masse nello specchio del fotogramma e se non ti colpisce il suo bianco e nero ineccepibile è perché sei distratto dalle sue prospettive/geometrie o dalla successione ordinata dei piani nello spazio o, ancora, dall’ironia della situazione catturata.
La cura dell’immagine è sempre perfetta anche quando si concede un piccolo divertissement a spese di qualche incauto passeggero, in attesa in un terminal semideserto… NB: attenzione quando siete nell’angolo di ripresa del suo grandangolo…
Una nota di colore: l’inserimento in ognuna delle numerose immagini di GP di una improbabile ed inaspettata cornice – finto-pellicola-sbavata- vintage-polaroid – ha procurato una facilmente immaginabile ondata di ilarità e di conseguenti commenti da parte dell’uditorio. Lascio a voi immaginare il livello di virtuosismo di Tomma (e non solo) nel definirla… Suppongo trattarsi di un esperimento socio-psico-foto-critico attitudinale con finalità di studio da parte di Giampiero…
Ritornando al titolo: “una serata moscia… col cavolo!!!” Anche se con poche presenze (e vi risparmio l’ovvio: “pochi ma buoni”…) abbiamo avuto tre ottime proposte e relativa critica che avrebbero sostenuto anche due serate.
Per concludere in bellezza la serata abbiamo mostrato alle new entry due “evergreen esilaranti. La prima “11 aprile” che ci ha ricordato un pomeriggio trascorso insieme a giocare fotograficamente con un soggetto (e ha dato loro la dimensione del nostro totale squilibrio psichico) e “Sara-se-la-fa-con -tutti (la foto)”, che ci ha ricordato quanti capelli in più e quanti chili in meno avevamo nel 2010… (sigh!).