Ognuno di noi, quando inizia a fotografare può percorrere una strada di conoscenza di immagini.
Può partire ormai veramente da qualsiasi fonte, Tv, web, giornali, pubblicità, film; mentre una volta poteva solo accadere con mostre o solitamente con le riviste che si aspettavano a fine mese in edicola. Poi avviene la magia di trovare l’autore che ci coinvolge, con una immagine o con uno stile, ed è qualcosa che ti accompagna dentro, oserei dire per sempre. E’ un imprinting che ti porta a rivedere certe immagini quando sollevi la macchina all’occhio.
Per questo la serata era potenzialmente interessante, e per fortuna anche su poche immagini abbiamo discusso fino a fine serata.
Il primo era uno scatto di Alex Webb, scelto da Aldo
https://webbnorriswebb.files.
Sicuramente una scelta matura, non necessariamente condivisibile, ognuno può avere gusti diversi, ma dopo un rodaggio sulla discussione ho notato come i commenti hanno sviscerato l’immagine, motivando e magari apprezzando le scelte del fotografo.
Andrea invece si è spostato su un italiano di peso (culturalmente parlando) Mimmo Jodice
Ovviamente vista la passione di Andrea per quanto riguarda i fotografi a pellicola, la scelta non poteva che ricadere su un autore che desta stupore con la sua intensa tecnica di bianco nero, che parte da riprese estremamente curate e prosegue con un lavoro di camera oscura di grande qualità.
Ecco l’immagine
http://media.internazionale.
Qui la bellezza della foto può, come sempre, essere condivisa o no, ma di sicuro il fatto che sia parte di un progetto chiamato “L’attesa” dà spessore al contenuto, e fa capire che non è uno sguardo estetizzante, ma una ricerca dentro l’anima di Mimmo.
Panaz ha scelto un colore forte, quello di Franco Fontana
http://www.craf-fvg.it/file/
E dire che il suo è solo colore forte non rende merito a questo autore che è una pietra miliare nel panorama dei fotografi italiani.
rimando a un bell’articolo comparso recentemente su La Stampa
Gian Piero non mi ha deluso: Joel Meyerowitz, fotografo di indiscussa fama, che ha saputo reinventarsi passando dal reportage al paesaggio intimista
http://i.huffpost.com/gadgets/
non di facile lettura ma ha contribuito a cambiare gli stilemi estetici dei paesaggisti americani.
A primo acchito mi ha stupito Drago con la sua scelta di Pete Turner, che ricordo perfettamente aver conosciuto sulle riviste degli anni ’70, Anche lui su scelte di colori forti, ma direi più che forti, quasi onirici, e non parliamo di elaborazione digitale…Anche qui vi riporto un articolo su di lui
http://www.vivereoggi.com/
La seconda scelta di Andrea, vale a dire il contraltare di Jodice, è un sanguigno Ferdinando Scianna, con una immagine di conturbante tensione, giocata su un misterioso fascino di una sconosciuta donna spagnola durante una processione. La foto è stata usata per il libro di Sciascia
“Le ore di Spagna” e con merito.
Infine Gian Piero ci ha proposto una foto di Susan Meiselas, fotografa che non conoscevo, ed è stata una bella scoperta
ecco l’immagine
http://www.susanmeiselas.com/
proveniente da un servizio scattato in 3 estati tra le spogliarelliste negli anni ’72-’75.
Un reportage veramente coinvolgente di una fotografa che ha plasmato la sua vita intorno alla fotografia.
Io ho portato anche diversi autori, uno non mi bastava.
Vi lascio solo il link alla foto dei primi anni di Jan Saudeck, capace da sola di dire quanto un romanzo.
http://www.saudek.com/photos/
e di pi non dico altrimenti mi commuovo.