Il primo appuntamento del progetto sui paesi abbandonati ha visto la partecipazione vivace di molti soci, anche tre le “nuove leve” provenienti dai recenti corsi. Questo fa particolarmente piacere, e ben si può dire che il primo lavoro fotografico collettivo della nuova stagione abbia avuto successo.
Il tema, del resto, offre diverse possibilità interpretative e comunque consente di organizzare delle uscite di gruppo o di più gruppi, come in effetti è avvenuto.
Hanno aperto la serata le immagini di Cri e di Lucia (1° corso 2017), che hanno offerto due diverse visioni del medesimo villaggio: la prima più documentaria, la seconda più interpretativa. Segno ancora una volta che la soggettività della visione si riflette sempre sul materiale realizzato, per ciascuno differente.
Anche Gisella ha affrontato il tema, indagando un villaggio abbandonato nel 1944 dopo un bombardamento tedesco, nel cuneese. Alcune foto di interni hanno molto colpito e l’autrice ha offerto immagini ben composte e realizzate, con attenzione ad alcuni particolari che hanno emozionato. Un plauso particolare va al fatto che Gisella si è pure fatta due ore di cammino per raggiungere il luogo (più il ritorno, naturalmente). Ma la fotografia è anche fatica!
Norberto ha offerto la sua visione di due differenti siti abbandonati, l’uno nella provincia di Savona, l’altro in quella di Imperia. Anche in questo caso spiccano alcune immagini di interni, che lasciano l’osservatore incuriosito su come e perché il sito sia stato lasciato al suo destino e quali siano le storie che vi si accompagnano.
Paola ed Emilio, dal canto loro, hanno rischiato l’arresto (e il tetano) scavalcando cancelli e fili spinati per accedere ad una struttura alberghiera dismessa, sopra Alassio. Un luogo inquietante, preda dei vandali e di writers, più o meno dotati, che se ne sono impossessati negli anni. Un lavoro quasi di reportage.
Sul finire il “gruppone” Mrxas, Emilio, Paola, Andrea, Panaz, Gabriella, La Gata (sicuramente avrò dimenticato qualcuno e me no scuso), ci hanno offerto il risultato di un bel lavoro collettivo, già editato. Qui siamo sulle alture di Lavagna: alcune immagini di esterni (alcune in BN altre in colore) e interni, particolari, tracce del passato e ancora una volta un senso di grande curiosità che non lascia chi osserva il portfolio.
Sullo stesso soggetto, poi, due proiezioni multivisione di Mrxas e La Gata, di grande forza interpretativa, molto accurate, entrambe con tracce sonore suggestive, che denotano da un lato l’assoluta padronanza del mezzo, dall’altra una creatività del tutto originale (la seconda è anche già stata premiata…).
Dulcis in fundo, Stefaz ha realizzato da par suo una serie di immagini realizzate sopra il lago del Noci. Un portfolio equilibrato sotto tutti i punti di vista; il giusto numero di immagini per raccontare un sito che è sì abbandonato, ma in cui alcuni spazi sono ancora utilizzati. Immagini a colori ma con un tono “low” congeniale al racconto.