Serata fuori sede presso il Museo Del Mare, per la presentazione del libro “6th Continent” di Mattia Insolera. Pensate, io sono al circolo dal 1992, e anche prima avevo conosciuto un altro circolo; tra le attività che portano allo scambio di foto, c’è quella di invitare autori esterni.
Una volta però si procedeva a km 0, come si dice ora per i cibi del posto dove stai.
Quindi giravano fotografi di altri circoli o meno, che si sapeva essere bravi e che avrebbero potuto tenere banco per una serata, e a nostra volta diversi di noi sono stati chiamati da circoli vicini.
Mattia viene da Bologna (in realtà Mattia vive a Barcellona) per mostrarci il suo lavoro, Un grande grazie!
E ringrazio di questo ancora una volta Federico che sta operando con lungimiranza creando opportunità sempre meglio organizzate, come quest’ultima presso il museo del Mare, impensabile pochi anni fa.
Mattia non si da arie, è come noi, un uomo che parla e comunica usando le sue immagini, solo che rispetto a noi lui lo fa in grande.
Devo dire che la serata non sapevo come sarebbe andata, sapevo che Mattia presentava il suo libro, solo all’ultimo ho saputo che c’era musica dal vivo di accompagnamento, e per non rovinarmi la sorpresa non ho che sbirciato velocissimamente pochissimi scatti del libro.
Prende il microfono Mattia e inizia la musica di sottofondo: per me bellissimo!
Quindi entriamo nel pensiero del Fotografo che ha iniziato il suo percorso con un intento di accomunare posti che in comune hanno l’acqua che li bagna, il Mediterraneo. La storia prende avvio con le prime immagini e Mattia ci guida foto per foto, nella comprensione del percorso che ha seguito, un percorso originale, impegnativo, a tratti rischioso.
Non credo sia mai venuta a mancare l’attenzione poiché ogni foto ci porta a vedere aspetti diversi, nuovi o secolari di un mare che conosciamo sia per la storia studiata a scuola sia per quanto l’informazione ci mostra, sia perché in questo mare ci bagniamo, ci lavoriamo, ci angosciamo con i turisti che occupano le strade, ci sogniamo quando lo vediamo con la luce che ci piace, ci navighiamo…
Eppure Mattia trova associazioni, mai scontate, e foto dopo foto arriviamo alla fine senza accorgercene. E questo per me è il miglior indice di gradimento di un evento.
Cosa ho ricavato da questa serata? molto
Aver conosciuto una persona come Mattia, le sue foto, un bel modo di porgere le proprie immagini con accompagnamento di una buona musica, aver avuto il commento puntuale sulle immagini, che quindi hanno mostrato tutto il loro vigore espressivo.
Poi ho apprezzato che molti di noi abbiano acquistato il libro: anche questo è un gesto di nostra maturità.
Normalmente siamo attratti dall’acquisto di una fotocamera o di un nuovo obiettivo, ma i cultori dell’immagine amano possedere libri.
Parlando di libri ho avuto anche la conferma che un progetto come questo sul 6° continente ha avuto uno sviluppo anche per le tante connessioni e ispirazioni che Mattia ha cercato in numerosi testi che ama leggere, e anche di questo ne prendo nota.
Un bel lavoro, un bel libro, un esempio per capire l’importanza (come diciamo sempre) della progettualità, ma in questo caso un una ispirazione proveniente da libri anche diversi tra loro, Mattia è anche entrato nei dettagli della realizzazione del progetto, quanto tempo ha dedicato (7 anni di riprese), quanto ha cercato le occasioni di visita di certi luoghi, e di come si è approcciato alle persone, di come ha sfruttato le risorse della rete per scoprire certe particolarità, riuscendo ad ottenere insperati aiuti (vedi la ricerca di un isola, un faro, un abitante, una foto!)
Per poi finire sull’editing e sulla pubblicazione del libro, aiutata da un finanziamento cercato su internet.
Secondo me è stata una di quelle serate che non si dimentica, e sono lieto che sia stata una nostra serata.