Dopo la scorsa serata del 27 marzo, dove abbiamo ripreso a vederci in teleconferenza, questa volta, per il primo venerdì di aprile ci siamo riproposti con diverse novità
In primo luogo la serata è stata condotta dal’oramai nostro amico Tony Gentile, con la presenza in contemporanea di amici sparsi per l’Italia, da Maurizio Garofalo nel suo bunker a Milano, agli amici di Alba del GFA, ad amici di Chiavari e ancora amici e conoscenti vari, per un totale di 60 connessioni.
Nel resoconto devo anche ricordare una discreta regolarità tecnica senza particolari sovrapposizioni di commenti sonori salvo nella fase iniziale quando qualcuno con microfono aperto aveva ogni tipo di sottofondo di stoviglie che dominava il campo, ma poi quando Tony ha iniziato la sua chiacchierata, abbiamo avuto la possibilità di apprezzare i suoi commenti alle foto presentate.
L’argomento che Tony ha scelto per dialogare con noi era Passioni sulle manifestazioni religiose siciliane, in genere processioni che si tengono in ogni dove per l’isola, molto partecipate.
Il bello è che non solo ci ha mostrato le sue foto, ma ha iniziato da quelle dei suoi maestri, Scianna, Sellerio e Leone, che da sempre hanno mostrato con immagini indimenticabili il folclore, ma direi non solo costume ma qualcosa di più profondo che ruota intorno ad una esternazione rituale, un’appartenenza ad una fede, a una comunità, dove ognuno trova una sua identificazione, e nello stesso tempo una mescolanza con la sua gente.
Io stesso vorrei conoscere meglio questo complesso meccanismo, e ne avrei avuto l’opportunità se non ci fosse stata l’emergenza attuale, con l’occasione di seguire il WS di Tony durante la settimana santa che sta iniziando; peccato sarà per il prossimo anno, se….
Data questa premessa, molto più completa e articolata dalle parole di Tony, abbiamo cominciato ad apprezzare le sue foto, e considerate che sono le foto scattate a pellicola oltre 30 anni fa, quindi con un Tony a inizio carriera, ma già qui abbiamo apprezzato le doti di reportage di Tony, che è letteralmente entrato nell’evento, a contatto con i personaggi, avendone un rapporto diretto, con immagini spesso molto forti oltre che descrittive.
Ma la cosa oltremodo interessante, che poi è l’unicità della nostra serata, è che Tony ha preparato per l’occasione una summa delle sue immagini, prendendo scatti inediti in varie epoche, avendo spesso lui seguito i riti negli anni, mostrandoci l’evoluzione del suo modo di approcciare l’argomento.
Quindi dalle prime immagini, dove prevaleva lo scatto libero, emozionale, magari con un occhio ai maestri che lo hanno preceduto, a quelle successive dove il committente è diventato la sua agenzia, Roiters, dominato dal colore molto suggestivo ma con immagini meno sentite da Tony, per quanto sempre spettacolari.
E ancora la ripresa degli ultimi tempi, che è di essere tornato alla pellicola, senza committente, peraltro con caratteristiche inconsuete, usando una fotocamera panoramica sul medio formato, dove la gestione dell’inquadratura richiede un’attenzione in tutta l’estensione del mirino, e dove ogni elemento spurio che può comparire nell’immagine ha il potere di annullarne l’efficacia.
Questa è stata una importante lezione compositiva che il nostro amico ci ha offerto, che è la base di quanto insegniamo, ma che qui con un grandangolo estremo diventa quasi astrazione, è come il direttore d’orchestra che ha davanti a sé decine di esecutori e dal pieno orchestrale deve riuscire a discernere il singolo suono non consono alla sua interpretazione, ci vuole orecchio, oppure occhio allenato nel caso di Tony.
Ci sono state diverse domande, un pò tecniche un pò anche legate ai diritti sull’immagine, e a tal riguardo mi ha divertito moltissimo la presa di posizione di Tony riguardo alla onnipresente Privacy, e cioè che se qualcuno gli vieta di scattare (senza averne il diritto, ma per un presunto diritto a fermare lo scatto) lui diciamo che… perde le staffe.
Ma quanto lo capiamo!!
Quello che è emerso dalla serata è non solo un professionista serio, amante del suo lavoro, capace di portare a casa sempre uno scatto rappresentativo, ma un uomo estremamente autocritico; infatti alla domanda se avrebbe fatto un libro con le immagini delle processioni, ha decisamente escluso, perché il suo materiale per quanto ottimo, non sarebbe capace di creare un senso che potrebbe rendere utile il vedere le sue immagini.
Se invece decidesse di farlo, ha spiegato che seguirebbe un singolo personaggio durante tutti gli eventi, per creare una vera storia, anche questa una bella lezione di progettualità.
Infaticabile! Pensate che ha tenuto banco da quando è entrato in connessione fino a oltre mezzanotte, ed ho verificato dalla registrazione, 2 ore e venti.
Insomma una bellissima serata che ha lasciato tutti contenti, con molti feedback positivi.
Non possiamo che ringraziare Tony, un amico, un maestro oltre che di fotografia anche di vita, con la certezza che ci rivedremo in qualche modo