Primo venerdì di marzo… “Era una sera buia e tempestosa (e già paventavamo una diserzione di massa) quando, voilà, gli irriducibili del venerdì presero l’ombrello e giunsero infine, in buon numero, al circolo…”

La serata, ottimamente condotta da Giovanna, è iniziata con Norberto con una breve serie di immagini della pattuglia aeronautica nazionale ripresa nel cielo di Genova, seguita da un piccolo compendio di foto della facoltà di architettura di Venezia, progetto dall’architetto Carlo Scarpa. Composizioni perfette, precise e ben eseguite come sempre.

Maurizio ci ha trasportato, invece, nell’affascinante Roma notturna, sperimentando esposizioni lunghe eseguite con cavalletto (forse ispirato dalle precedenti serate?). Certo, alcune imprecisioni e qualche errore tecnico, dovuti forse anche al poco tempo disponibile e alla poca esperienza pratica nell’uso dei mezzi, ma sicuramente suggestive e comunicative. Sarà interessante vedere se i suggerimenti della platea daranno i loro frutti nelle prossime realizzazioni.

Giovanna ha condiviso un autore che ha attratto la sua attenzione sul tema del nudo surreale, proponendo un’accurata selezione delle immagini più singolari. Parliamo di Eric Marrian, raffinato ed elegante fotografo che unisce l’amore per la geometria e per l’architettura alla delicatezza e bellezza del corpo femminile. Il risultato del suo lavoro è un’ originale figura astratta, sapientemente proposta in chiave estremamente chiara, le cui delicate ombreggiature definiscono le forme. Che dire se non grazie per questa condivisione? Il soggetto merita sicuramente uno sguardo. Ecco il link: https://fotografiaartistica.it/eric-marrian-larchitettura-geometrica-del-corpo/

Giuseppe ha portato una breve proiezione per raccontarci con ottime immagini la meravigliosa umanità popolare che lo circonda. Il tentativo, nella fattispecie, era quello di proporre una narrazione per dittici ma il risultato non è stato sufficientemente aderente all’intenzione, tanto che la platea ha suggerito la locuzione “storie brevi” per identificare l’abbinamento delle immagini proposte (definizione senz’altro più appropriata ma non di minor valore, bene inteso).

Al riguardo, sul tema dittici si potrebbe essere di interesse proporre una pillola.

Stefania ha approfondito la selezione già proposta sul tema della vita da spiaggia. Ha portato più immagini di personaggi interessanti ma la narrazione è ancora un po’ scollegata, soprattutto nel linguaggio. Manca, forse, una visione di insieme che descriva il luogo e che centri il punto di interesse. Con un po’ di approfondimento e magari qualche nuovo scatto funzionale al racconto (variando il punto di ripresa ad esempio) l’insieme potrebbe acquisire maggior interesse. Attendiamo il prosieguo…

Giovanna ha poi “osato” la sua prima creazione in forma di audiovisivo sul tema della danza contemporanea. Immagini molto belle sostenute da una precisa idea progettuale ma il prodotto è da perfezionarsi dal punto di vista della regia tecnico/funzionale . Sicuramente lo rivedremo migliorato anche grazie ai suggerimenti ricevuti in sala. Anche qui attendiamo il seguito.

Ultimo ma non ultimo Vittorio. Ha proposto una foto famosa di McCurry che con un escamotage divertente ha trasformato in una pillola!

Ha iniziato proponendo un piccolo gioco, confrontando in rapidissima successione (forse anche un po’ troppo veloce?!?) due copie della stessa immagine e chiedendo agli astanti quali fossero le differenze. Ha poi mostrato come giocando con gli strumenti di post produzione si possa rafforzare il centro di interesse della stessa fotografia rendendola più appetibile al pubblico con tecniche ispirate ai grandi maestri della pittura.

È poi conseguita una breve, concisa sintesi sugli studi più o meno recenti sull’azione dell’occhio umano in rapporto allo stimolo del colore e di altre suggestioni.

Un interessante modalità per proporre con leggerezza un tema tecnico-scientifico che ha concluso una serata piacevole e interessante.

Grazie a tutti!!!

“Infine, ripresi gli ombrelli, tutti tornarono a casa, stanchi ma felici…”