Anche questa serata è stata particolarmente ricca di foto da parte di molti di noi.
Il tema “the decisive moment” proposto da Max ispirandosi ad un libro pietra miliare della fotografia, riprende la filosofia del riuscire a fissare nello scatto quel particolare momento culminante nel pathos, oppure chiamatelo cruciale, cioè quando il fotografo capisce inquadrando una scena che sta accadendo qualcosa, e quel qualcosa avrà il suo massimo significato in un determinato momento, non prima e non dopo.
Questo detto ancora una volta dopo le migliaia in cui il concetto è stato già espresso.
Ma è importante, pensateci: anche se HBC è stato il propugnatore di questa filosofia di scatto e alla fine anche di vita, non è che noi poveri mortali non possiamo divertirci a cogliere a nostra volta quanto nella vita ci emoziona o ci colpisce, che sia un capolavoro o solo un istante che fissiamo e dove siamo riusciti a condensare quanto abbiamo percepito.
Ora vista la grande partecipazione di autori e foto, mi limiterò a commentare solo alcune foto che sono state apprezzate o che siano di stimolo ad un pensiero.
Aldo ci ha sottoposto una decina di foto tra scatti di viaggio o anche di street. Quella che vorrei commentare è una foto del centro storico: da una parte una serranda chiusa di un negozio con un bel disegno di murales, dall’altra l’inizio di un vicolo da cui esce di corsa un ragazzino e sul fondo scritto sul muro un pensiero di affermazione (cresci ribelle) e il tutto ci porta ad una amplificazione di questa scritta nella corsa libera del ragazzino e del murales; foto apprezzata.
Danilo ha sfruttato il suo ricco archivio e ho rivisto volentieri sue belle foto provenienti anche nel suo caso da diversi viaggi, sceglierne una è difficile…
Luogo India, un personaggio, un uomo ben vestito con turbante e tunica, con ricchi baffoni che circondano il viso, che assume una posa quasi plastica, di grande orgoglio, e con uno sguardo che buca, tanto è vivo, e alle sue spalle una folla di ragazzi che gli fa da corona, tutti con sguardo rivolto verso l’obiettivo, e sullo sfondo una architettura imponente che fa da cornice.
DVD ci ha proposto in una unica immagine, il personaggio di un arbitro mentre declama, con in una mano un foglietto da cui legge, e l’altro braccio che accompagna la declamazione; la simmetria delle 3 riprese dai tre lati e il particolare del braccio, tutto su sfondo nero fanno di questo mosaico una vibrante ripetizione.. gli manca la parola.
Fabrizio sta passeggiando con la fotocamera sul ponte monumentale, e sul muro si legge una scritta blasfema. E chi ti passa in quel momento? un prete, con tanto di tunica bianca e cappello da parroco, momento assolutamente perfetto, un notevole omaggio a Doisneau.
Furio ha portato una sola foto, abbiamo tutti un dubbio: una foto di sbadiglio o uno sbadiglio di foto… comunque buona presa.
Giorgia ci ha sottoposto una piccola sequenza di una partita di palla a volo, realizzata durante il corso. 5 foto tutte funzionali e scatti al momento giusto.
Giuseppe ha proposto molte foto, dando prova di capacità a cogliere attimi intensi, ma quello che più mi ha subito colpito il ritratto di una sposa e sua mamma, fronte a fronte, occhi negli occhi, due generazioni unite pronte al distacco della vita, due sguardi dolci ed intensi, al limite del commuovente.
Poi Beppe ha aggiunto la storia che c’è dietro, il papà era appena mancato un mese prima…
Lucia ha sempre la macchina pronta, e coglie anche attimi curiosi e strani come la foto scattata dall’interno della macchina ad una mucca che sta leccando il parabrezza.
Eccezionalmente per Lucia ricordo anche la silhouette di scale da pompieri, alte verso il cielo e con un pompiere che si sta addestrando salendo su una scala verso il nulla, vertigini solo a vederla.
Emanuele in viaggio in luoghi molto, troppo turistici ci ha proposto un dittico delle immancabili cinesi durante l’ineffabile selfie.
Max sta assistendo al funerale di don Gallo, davanti lui la folla e sopra la bara con la bandiera della pace, il berretto e la sciarpa rossa. L’uomo che la sta trasportando si sta gustando un sigaro, degno del benamato don Gallo..
Mrxas lo ricordo con borse strapiene di materiale da ripresa, pesantissime, ora usa spesso una compatta, e non è meno feroce. Ho trovato bellissimo il suo notturno di un uomo davanti ad un club privé, con una espressione di attesa, una foto carica di atmosfera che mi ha ricordato Sergio Larrain.
Panaz ha colto nel segno con 3 immagini sempre scattate al culmine dell’evento ripreso. Quella del torrente in piena con un bel salmone fotografato all’apice del suo salto per risalire la corrente è notevole, come la foto durante un incontro di pugilato col pugno stampato in faccia di un malcapitato pugile mentre schizza fuori dalla bocca il suo paradenti.
Pier ha selezionato molto per distillarci solo 5 foto. Quella più perfida è con un maestro di pugilato francese (credo… dove valgono pugni e calci) e il suo allievo che si trova stampata sulla faccia la suola del suo carnefice, che lo ha punito per la sua incapacità, e desideroso di dargli una lezione.
L’espressione del maestro dice tutto.
Per quanto mi riguarda commento un mio vecchio scatto, ancora a pellicola, quando a Milano mi trovai davanti ad un set stradale per la pubblicità di uno scooter. In sella la modella e davanti a lei un uomo giovane in completo elegante, sullo sfondo una folla che fa da pubblico alla scena.
Realtà e finzione
Mi ricordo che a fine seduta la modella, fascinosa e con un leggero abitino scollato, si coprì con una coperta: era ghiacciata, eravamo in inverno..
Chissà che fortuna commerciale ebbe quello scooter.