Come caratterizzare una serata varia dove chi ha proposto ha offerto motivi di interesse?
Mi dispiace far pensare chi legge che ci sia stato del “buonismo”, sembrerebbe banalizzare sia quel che è stato proposto, sia i commenti che ne sono derivati.
Invece i non pochi che sono rimasti in videoconferenza dopo aver visto tutte le immagini, si sono espressi con soddisfazione per l’andamento dell’incontro. dunque buonismo no.
Quindi come abbiamo trascorso la serata? bene, per me benissimo, condotta da Federico come meglio non si poteva, con le immagini che sono state sempre valide , e con commenti sempre molto centrati.
Ma andiamo per ordine
In primis un omaggio a Drago: Fabrizio ha preso l’iniziativa e ha raccolto da alcuni di noi delle vecchie immagini e con un bellissimo commento sonoro abbiamo rivisto il nostro carissimo Cane Pastore in un largo excursus di appartenenza al 36, con tante tappe vissute insieme, tanti ricordi magari sepolti nell’erba della vita che sono ritornati patinati dal tempo, con tutta la gratitudine che possiamo esprimere a Drago e per festeggiarlo per il suo genetliaco. Una fortuna, e il 36 vive e ha un suo valore grazie anche a Marco: buon compleanno!
Il primo lavoro è una proposta di 4 anni fa, di Emilio, sullo sfuocato, a cui ho chiesto di riproporlo, e come ricordavo il suo lavoro è interessante e di valore. Un misto tra l’astratto e il surreale, realizzato tecnicamente in modo convincente.
La mia proposta dunque è di usare i temi che affrontiamo al circolo durante le serate, e non concluderli con la visione nella serata stessa, ma di riesplorarli, e magari riproporli anche nel breve periodo. Nel caso dello sfuocato, confesso che ciò che abbiamo visto la volta scorsa mi ha convinto molto poco e volevo che si riesaminassero le foto di chi più ha centrato il tema. Mi auguro che se c’è stato interesse per questo argomento, qualcuno riprovi a seguirlo e lo riproponga.
E già Furio si è proposto per farci vedere la prossima volta immagini sul tema “linee di fuga”
Pier ha portato invece ottime foto del porto antico e dintorni, qualche street, qualche campo lungo sul mare, foto interessanti, ma…
la discussione l’ho iniziata io sulla post produzione, che nelle foto di Pier ha sempre qualcosa di oltre, anche il bianconero, pur ben contrastato, a volte sembra diventare uno strano fotomontaggio.
Quindi lui stesso si è reso disponibile per un interessante esperimento di gruppo, ha concesso il suo raw di una delle foto in questione perché chi vuole la elabori come sa e come gradisce. Avevo già da tempo in mente di proporre qualcosa del genere, e ho visto come nella massima semplicità la cosa può essere realizzata: avete ricevuto la sua immagine, chi ne ha voglia la tagli ed elabori e poi la prossima volta confrontiamo i risultati, Grazie Pier.
Gisella ci ha proposto 4 foto di Parigi, 4 buoni esempi di cui un paio che svetta con i soggetti che emergono da un fumo creato artificialmente per una installazione artistica.
Drago ha dato un suo commento non solo alle immagini ma a quanto Gisella stia crescendo con qualità di foto da quando ha cominciato a frequentare le serate dopo il corso.
Lei è un esempio di come con sensibilità e perseveranza, e con passione, si possano ottenere risultati che portano soddisfazione sia a lei che a chi nel tempo a sempre fornito i consigli e i commenti corretti per indirizzarla.
Il buon Beppe si è scusato per il suo periodo di difficoltà a scegliere le foto da proporre, ma che scuse! ha portato qualche foto della sua Calabria, diversi panorami di luoghi particolari, ed anche la torre saracena che sarà nel logo del circolo fotografico che sta fondando con 3 amici: “officine fotografiche”. Un gesto di passione sia per la fotografia che per la sua terra, che è anche un pò mia nelle origini. Torniamo alle sue foto direi discrete, ma soprattutto siamo stati affascinati dai suoi racconti, compreso quello sul peschereccio fotografato al ritorno da una uscita notturna, dove saremmo addirittura invitati ad andare a far foto… che voglia! se son rose fioriranno.
Federico, ormai sappiamo, non scatta a caso, e se va al gay Pride, ragiona sulle sue immagini, elabora sul significato di quello che ha già prodotto, e quindi torna con ragion in questo caso veduta e fotografata.
Ed ecco una ventina di ritratti, che siano di coppie, o di piccoli gruppi, ma tutti serenamente di fronte la suo obiettivo, e abbiamo tutti colto espressioni distese, di chi sta dentro la sua situazione in comodità emotiva, chi ha la fortuna di accettarsi, di chi sa che chi lo osserva e lo riprende ne ha rispetto e considerazione, tutto questo nelle immagini, nei ritratti, in questo contatto visivo tra Fed e gli altri, gay o no, ma senza ostentazioni, senza celebrazione, senza maschere, loro come si sentono, un bellissimo portfolio, intimistico per i tono delicati del colore, anche se il gay pride urla di tonalità, e invece solo delicatezza di espressioni, un lavoro che ci è piaciuto molto.
Un cinema, qualche luce, un fotografo ed una modella, con un viso interessante, e un DVD che vuole riprendere il backstage: così Davide ci ha dato l’occasione di apprezzare una bella serie di foto in sala posa, con qualche luce un pò dura, un pò cinematografica, un pò alla Gilda, e qualche ritratto che spacca.
Le foto erano così divisibili, 3 ritratti, di livello per me veramente alto sia per le luci che per il taglio che per la particolarità dell’inquadratura ottenuta fotografando sia il fotografo di schiena, sia la modella creando un mosaico dove parti del corpo emergevano dal nero sfuocato della sagoma del fotografo.
Un’altra serie invece è stata prodotta direttamente da Davide, ed infine il vero backstage dove il set ha preso corpo e luce.
Si può dire che ci è piaciuto? Per me quel singolo ritratto con un volto inclinato di lei che emergeva dal nero con una luce relativamente dura e l’espressione intensa, da solo valeva l’intera serata.
Danilo ha riproposto vecchie glorie, 4 foto scattate con l’intramontabile horizon 202, fotocamera panoramica formato 24×56 ad ottica rotante che devi tenere in bolla, e quando inquadri devi stare attento quasi a quello che hai alle spalle tanto ampio è l’angolo di ripresa, una mitica fotocamera russa che saputa usare da belle soddisfazioni, e Danilo la sa usare.
Ne descrivo solo una: stazione, delle porte, ed alla estrema sinistra una donna anziana seduta, che guarda verso destra, mentre all’estremo destro una donna giovane, vestita alla moda, in posa eretta e braccia conserte, e guarda verso sinistra, con un bel bianconero da vecchia intramontabile pellicola, insomma un piacere della vista, un bel ritorno.
E come fine, chi ha iniziato la serata: Fabrizio, con una serie di scatti in aeroporto a Genova, durante il lockdown, surrealmente vuoto, Immagini che vivono della solitudine di questi non luoghi, sempre affollati, che in questa occasione riprendono la loro fisionomia architettonica, nudi, nell’essenzialità prevista da chi ha progettato le strutture atte ad essere percorse da migliaia di passi al giorno, insomma un altro pò di prosa su questa situazione pandemica, ma l’importante è che ci sia la testimonianza di Fabry..