Lo still life, natura morta come si dice in italiano, in fotografia è un tema un pò di nicchia, a parte la grande produzione pubblicitaria che ci tartassa ovunque, ma studiando la storia, ha interessanti valenze sia per le competenze tecniche sia per il valore del messaggio spesso simbolico.
Quindi per me è stato un gran piacere quando ho deciso di condividere le mie conoscenze basiche con chi del circolo ha voluto partecipare alle 2 serate che abbiamo fatto in sede nei primi giorni di gennaio.
La partecipazione peraltro è stata notevole, quindi c’era interesse ad approfondire l’argomento.
Mi sono divertito a organizzare un pò di storia sull’argomento, a partire dalla pittura da cui almeno inizialmente la fotografia di still life si è ispirata, e poi ho cercato autori che avessero espresso la loro poetica, e oltre ai vari Mapplethorpe o Irving Penn o Denis Brihat; così ho scoperto un inaspettato David Lachapelle, oppure ho rivisto Joel Peter Witkin, annoverato tra i fotografi maledetti, tutte personalità che potete cercare per conto vostro se l’argomento vi interessa.
La tecnica che ho proposto è molto semplice, un tavolo, un foglio di carta o di materiale plastico sufficientemente grande, una fonte di luce e un diffusore che fosse semplice carta velina o una lastra di plexiglass opalina, cavalletto e fotocamera con obiettivo anche normale.
I risultati si sono visti con tante interessanti immagini prodotte dagli oltre 10 partecipanti alle serate.
La cosa che ci ha più divertito è stata la presenza di oggetti improbabili, portati da tutti, da vasi, frutta o verdura, a vecchi palloni sgonfi o carta da parati appena tirata giù dalle pareti di una casa in ristrutturazione, ogni volta con il massimo impegno a cercare accostamenti, inquadratura, luce con la totale concentrazione.
Solo alcune immagini erano ripetute come il famoso pallone pugnalato, insieme a trottola e vecchia macchinina, il tutto immerso nel fumo prodotto dal Giovanni che ha portato la sua sigaretta elettronica. momento esilarante.
Degne di menzione anche le foto di controluce di un bel vaso in cristallo pieno di acqua con immerso un fazzoletto di carta che volteggiava leggiadro, o fiori sempre in controluce capaci di creare profili raffinati.
Ma abbiamo avuto anche altre immagini, sia di Fabrizio con le sue ricerche di gocce d’acqua fissate dal flash, o con le volute di fumo, oppure l’immancabile DVD che ci ha divertito con immagini “cervellotiche” nel senso più prosaico del termine, in quanto ci ha proposto con variazioni sul tema un bel cervello in plastica comprato su Amazon.
Dopo aver visto le immagini è stato interessante per ogni foto scoprirne la tecnica, che abbiamo visto essere relativamente semplice, salvo per quelle di Fabrizio, per le quali lo sforzo tecnico è stato maggiore con molti scatti di prova e una rigorosa preparazione del set.