Grazie a Vincenzo, che ha impegnato il suo tempo per una bella ricerca su Fulvio Roiter, abbiamo conosciuto meglio un’altra parte della storia della fotografia italiana, una storia di cultura e di arte.
Non sempre si trova tutto su Internet, e in questo caso Vincenzo ha avuto le sue difficoltà, ma non si è fermato, ha cercato cataloghi di mostre e testi e alla fine ci ha dato una bella ed approfondita idea della vita e delle opere di Roiter.
La sua scelta, e me lo sono chiesto quando mi ha annunciato di voler parlare di lui venerdì scorso, è dovuta ad un suo workshop con Fulvio, avvenuto molti anni fa, quando Vincenzo già si dedicava alla fotografia e voleva approfondire la comunicazione con l’immagine.
E come accade ora a noi, che abbiamo occasione di conoscere personalità influenti della cultura fotografica contemporanea, così lui cercò Fulvio e ne rimase molto impressionato, come solo le grandi personalità possono fare.
Io già lo conoscevo, come fotografo, ma si sono aggiunti molti tasselli sia sul personaggio, con interviste e belle foto.
Certo ha fatto delle scelte di vita particolari, diventando autore di grandi libri, senza mai scendere a compromessi, sia con i media che con gli editori.
Bella biografia!, grazie Vincenzo.
Quindi la conduzione della serata è passata a Panaz, che ci ha introdotto alla tecnica dello startrail, coadiuvato sia da Tomma che da Marco C.
Una presentazione sintetica ma esaustiva, facendo prima apprezzare begli esempi di paesaggio, quindi illustrando la teoria e terminando con i consigli pratici che hanno indicato i luoghi migliori, l’orario, l’attrezzatura, le impostazioni della fotocamera.
A questo punto avremo in settimana l’indicazione per andare insieme a sperimentare questa tecnica sabato prossimo, il 14 luglio.
Per ora il luoghi migliori potrebbero essere il monte Beigua, o Bergeggi, ma aspettiamo Panaz e Tomma che ci diranno a breve.