Mangiate un Vegano!
Mi perdonino i vegani lettori di questo commento , ma la foto di Luca ha provocato decine di secondi di ilarità.
Luca, Stefano, Ilaria hanno approfittato della serata libera per portare qualche immagine che ci ha tenuto impegnati per quasi tutta la serata.
Luca si è presentato con un insieme di immagini, non definibile un portfolio, e in effetti come lui stesso ha subito anticipato, non si sente di avere ancora una strada tracciata da seguire, e credo che frequentare il 36 molto probabilmente darà rapidamente frutti: infatti molte delle sue foto sono interessanti, direi sempre composte correttamente, sempre prive di errori tecnici, quindi avrà il piacere di lavorare su sé stesso, cercando di capire cosa gli piace e come vuole esprimerlo.
Abbiamo analizzato le sue foto che presentano la difformità di chi cerca ancora e sperimenta soggetti, temi e tecniche di elaborazione, quindi abbiamo terminato con un giochetto, di scegliere le 3 migliori e le 3 peggiori foto.
La rosa sulle prime non era poi ristretta, alcune foto sarebbero piaciute, ma non a tutti: qualche bel ritratto di bimbo, lontano dagli schemi di foto familiare, e qualche paesaggio. Mentre sulle foto da cestinare si poteva scegliere tra temi che non stimolavano interesse, a foto un po’ troppo già viste.
In ogni caso se Luca voleva considerare questa prima volta una specie di esame, direi che lo ha superato alla grande.
Stefano invece ha portato solo una selezione di foto dell’Expo, ben realizzate anche queste tecnicamente, e in molti casi anche correttamente composte, ma mi è capitato di visitare la fiera, che non mi ha ispirato quasi nessuno scatto: troppo, sia di colori che forme, nulla di selezionabile; ma sopratutto detestando le code non ho avuto la minima simpatia per l’evento e a mio gusto non c’era modo di creare foto molto diverse da quelle realizzate da Stefano, a meno che non si facesse attenzione ai personaggi che giravano, ma era allora un altro tipo di ripresa.
Abbiamo così solo dato qualche consiglio e spunto di analisi.
Con Ilaria abbiamo visto 3 serie di foto ben selezionate, salvate una pianta realizzata durante l’uscita a Capanne di Marcarolo a fine giugno, di cui alcune anche relativamente buone (1° sua uscita per fare macro..)
Quindi ci ha proposto un discreto gruppo di foto di street a Copenaghen, con un semplice bn (forse troppo semplice) di soggetti ben inquadrati.
Purtroppo Ilaria ha un po’ di timidezza e si vede dai suoi scatti realizzati con focali lunghe, ma l’occhio c’è, e se impara qualche piccola astuzia accorcerà focale e aumenterà impatto delle foto.
Terza serie invece concettuale, con un tema un po’ impegnativo: il mal di vivere.
In questo caso abbiamo visto scatti eterogenei come produzione e postproduzione, personalmente li vedo ancora grezzi considerando che abbiamo visto gli scatti su temi paragonabili di S. realizzati con un maggior controllo in regia, ma ho già visto idee che sviluppate con qualche nuovo accorgimento potrebbero portare a buoni risultati.
D’altro canto il tema non è nuovo né semplice, e secondo me occorre sempre confrontarsi con quanto già realizzato.
Ma vorrei contraddirmi subito pensando che foto di questo genere sono molto intime e dovrebbero nascere spontaneamente, senza quasi pensare a un dejà vu, ma leggendo solo il proprio io.
Comunque il supporto formale è un obbligo, e se Ilaria avrà solo voglia di aggiustare un po’ le sue foto potrebbe portare nuova produzione.
Fed era a Varigotti con la 1° uscita col corso, e si è divertito a realizzare una bella sequenza di immagini su quanto abbiamo offerto al suo implacabile iphone noi “istruttori” e gli allievi, una bella serie.
Peccato che sto cominciando a odiarmi quando vedo sullo schermo la mia immagine, ma è un problema mio, mica vostro:-)
Andrea infine ha riproposto uno slide su Costa Concordia giunta a Genova, uno spaccato di vita mediatica, con paparazzi e figure politiche su un triste sfondo di nave, testimonianza di un evento purtroppo non dimenticabile; una bella lettura di quanto l’informazione si crea e si gonfia da sola, e uno sfondo genovese che è il contrasto con il noto luogo dove la nave si è adagiata.