La Gata quest’ultimo venerdì ci ha proposto e riproposto alcune foto di particolare ispirazione:
Se dobbiamo descriverle con un minimo di oggettività si tratta di foto “costruite” con un set e preparate da un bozzetto, un disegno dell’idea.
Quindi uno scenario, uno o più protagonisti, luci curate e postproduzione funzionale al genere di immagine che viene proposta, che va da un bianco e nero sgranato, al colore un po’ acido, danno vita ad un’opera che vuole uno spettatore attento e capace di farsi coinvolgere.
Davanti alla macchina ci sono amici o la gata stessa, ma la vera protagonista di queste immagini è l’ispirazione.
Questa nasce da frasi trovate su libri o da canzoni, o ancora da sogni, e per quanto si voglia cercare un solo significato, in realtà nelle immagini che ne vengono fuori ogni spettatore potrebbe trovare il suo.
Foto dunque ambivalenti, dove ho trovato interessanti citazioni; io ad esempio trovo analogie con un fotografo che amo molto Duane Michaels, e solo questo valga come elogio alle foto portate da La Gata.
La serata è proseguita con una raccolta di immagini di Furio, scattate nei vicoli ormai da qualche anno e che vogliono dimostrare il cambiamento della popolazione, con etnie nuove che portano con loro anche culture e abitudini nuove, e tutto questo già visibile a partire dai negozi.
Purtroppo dopo una buona partenza su 4 immagini di parrucchieri con 4 situazioni che vanno dal personaggio italiano all’uomo di colore, il seguito non ha retto il confronto.
i vari negozi sono stati proposti o con una messa in posa dei vari negozianti, oppure foto colte al volo ma sempre con soggetti che non ci hanno saputo coinvolgere.
Purtroppo non basta creare un elenco di quanti negozi sono rimasti italiani e quanti gestiti da non italiani per creare un portfolio.
Partendo dal tema, allora il fotografo si deve porre alcune domande:
Tutti questi negozi dove sono? cosa vendono? (magari di particolare e unico)
chi compra in questi negozi?
Esistono negozi con commercianti italiani a fianco di negozi gestiti da stranieri?
dare una risposta fotografica a queste e magari altre domande avrebbe potuto dare un diverso coinvolgimento alla platea, e spero che furio ne tenga conto per puntare meglio i prossimi scatti.
Infine Paolo e Sara hanno proposto un piccolo gruppo di immagini prese a Capanne di Marcarolo i giorni seguenti ad una grossa nevicata.
Sono stati bravissimi ad arrivare prima del sorgere dell’alba e sono stati premiati da immagini uniche che sicuramente troveranno spazio nella prossima mostra che allestiremo all’ecomuseo di Capanne.
La serata era libera e anche Fabry ha portato una proiezione: si trattava di una città tedesca, Wuppertal, con una rete ferroviaria sospesa.
Certo le foto non erano, e non potevano essere incredibili, ma io apprezzo sempre i lavori di Fabrizio, puliti e mai eccessivi, anche se l’argomento non è dei più accattivanti
e comunque c’erano immagini buone, e sempre un buon commento sonoro, per quanto non originale (era stato usato da Raf per un’altra proiezione..) Grazie a Fabry
La prossima serata sarà condotta dalle immagini naturalistiche di Chiara, e per quel poco che ho visto vi consiglio di esserci.
La serata successiva a calendario è dedicata alla diapositiva.
Quindi immagini che risalgono ad almeno 10-15 anni, e che facevano parte della normale visione ai tempi delle serate del circolo.
Sarà un bel bagno nel passato, con uso del proiettore e caricatori.